“10 anni insieme”: le aziende del Trentino alleate per l’autismo.

La Fondazione Trentina per l’Autismo onlus ha festeggiato il 5 dicembre scorso un compleanno speciale, radunando le imprenditrici e gli imprenditori che da ben un decennio collaborano e sostengono le attività dell’ente. Una rete che coinvolge 54 aziende in tutto il Trentino, unite per un obiettivo comune: migliorare la qualità di vita delle persone con autismo.

L’incontro si è svolto nella bella cantina vitivinicola di Lavis, dove il presidente Giovanni Coletti ha ringraziato i partner presenti e stilato un bilancio dei traguardi raggiunti. Sono davvero tante e variegate le attività realizzate, a partire dalla concretizzazione di quel sogno stupendo che ha portato alla costruzione del centro residenziale Casa “Sebastiano”, che proprio nel 2014 ha visto la posa della prima pietra. Un fiore all’occhiello della nostra provincia, convenzionata con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, è una struttura all’avanguardia per la riabilitazione di adolescenti e adulti nello spettro autistico riconosciuta a livello nazionale.

Era presente all’evento l’assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina, che ha ribadito l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato: «In generale la realtà trentina si distingue in positivo, c’è più attenzione nel riconoscere l’inclusione sociale, ma credo che l’impegno in questo campo debba essere ancora più grande. La Provincia le risorse le ha, ma non si tratta solo di questo, bisogna saperle destinare bene. Quella dell’inclusione è una cultura, come Provincia Autonoma ci abbiamo sempre lavorato, ma dobbiamo ancora di più puntare sulla prevenzione e investire sui giovani. È necessaria un’alleanza tra aziende e settore pubblico per progettare insieme nuovi percorsi: la Fondazione è la dimostrazione che, così facendo, certi traguardi si possono raggiungere».

Il presidente Coletti: «Festeggiamo 10 anni da quando è stato approvato il primo progetto con 12 imprese in partnership con I Bambini delle Fate. Il numero delle aziende è poi man mano cresciuto fino ad arrivare a 54. Senza questa collaborazione con le imprese i risultati che abbiamo raggiunto sull’autismo sarebbero stati impossibili. Ci siamo sempre dedicati a questioni che il pubblico da solo non riesce a gestire, come il finanziamento di progetti delle varie cooperative per migliorare la vita sociale degli utenti, fino al sostegno di singoli ragazzi e ragazze per alcune attività specifiche. La nostra Fondazione crea reti ed ha aiutato la crescita delle cooperative locali in ambito sanitario e sociale. Per il futuro? Da grandi ragazze e ragazzi rischiano di essere lasciati a se stessi, stiamo lavorando a un progetto per il “Dopo di noi”, con lo scopo di sostenerli nel momento i cui i loro genitori raggiungono l’età anziana e rischiano l’abbandono. È un problema di tutte le famiglie. La nostra iniziativa è già stata presentata, stiamo aspettando una risposta politica».

Per le imprenditrici e gli imprenditori presenti è stata l’occasione di conoscere meglio le iniziative messe in campo dalla Fondazione oltre che un momento di incontro e scambio, che ha dato nuovi stimoli al legame inscindibile che fonde economia, territorio e comunità. Grazie all’intervento di Davide Gabrielli (Gabrielli&Partners) e del consulente Fabrizio Bedin (Do-Man) sono state affrontate importanti tematiche strategiche per le imprese: si è parlato di valori, visioni e obiettivi alla base di un progetto imprenditoriale di successo, di ricambio generazionale e sostenibilità, tra obbligo normativo e opportunità.  

La promozione dell’inclusione tocca anche un ambito, quello sportivo, che vedrà il nostro territorio sotto i riflettori delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. Ed è proprio in questo contesto che 3 anni fa è nata la rivista “Oltre gli Ostacoli”, come ricordato da Rocco Cerone, giornalista RAI in pensione, che ne cura la pubblicazione con l’omonima cooperativa. «La Fondazione Trentina per l’Autismo è stata una dei primi soci ed il presidente Coletti da subito ha mostrato entusiasmo per questo progetto di informazione e promozione dell’inclusione sportiva e sociale». Un progetto editoriale che offre visibilità allo sport praticato dalle persone con disabilità fisica ed anche intellettiva ed a tanti progetti di inclusione sociale realizzati nella nostra provincia. «L’obiettivo è avvicinare sempre più persone – ha spiegato il presidente del Comitato Paralimpico Trentino Massimo Bernardoni – perché crediamo nello sport come riabilitazione. Vogliamo creare un centro di avviamento allo sport paralimpico nell’ospedale riabilitativo Villa Rosa a Pergine, dove è già attiva l’unità spinale, supportati da personale esperto, spazi ed attrezzature adeguati».

A suggello del valore dello sport nella riabilitazione e per il miglioramento della qualità della vita, hanno portato la loro testimonianza il campione paralimpico di triathlon Michele Pasquazzo e Gianluigi Rosa, presente nella doppia veste di capitano della squadra nazionale di sledge hockey nonché di imprenditore partner della Fondazione Trentina per l’Autismo: «Essere inserito in un contesto di solidarietà è trascinante e ti spinge a superare gli ostacoli!».

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