Da oltre un decennio, una collaborazione visionaria unisce il Politecnico di Milano e la Fondazione Trentina per l’Autismo attraverso il laboratorio COmeta, creando un ecosistema che trasforma l’approccio progettuale verso l’autismo e genera soluzioni tangibili per migliorare la qualità della vita.
La nascita della collaborazione
Nel 2012, dall’incontro tra i professori Giuliano Simonelli e Venanzio Arquilla del Politecnico di Milano e Giovanni Coletti, presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, nasce il laboratorio COmeta all’interno del corso di Laurea di Design del Prodotto Industriale, della Scuola del Design del Politecnico di Milano. Inizialmente senza grandi aspettative, l’incontro ha dato vita a una promessa reciproca di creare valore attraverso una collaborazione sperimentale e pionieristica.
«Con un tipico approccio imprenditoriale che caratterizza la Fondazione e il suo fondatore, si è passati da una collaborazione concentrata nel primo anno sulla produzione di progetti e idee che valorizzassero gli ‘scarti’ lignei delle aziende associate alla Fondazione stessa, alla successiva progettazione di prodotti pensati per il miglioramento della qualità della vita delle persone con autismo» spiega Venanzio Arquilla, oggi affiancato nella guida del laboratorio da Davide Genco, Fabio Guaricci e Federica Caruso.
Dai progetti alle realizzazioni concrete
In 13 edizioni, il laboratorio ha coinvolto più di 400 studenti che hanno sviluppato oltre 170 progetti, molti dei quali sono diventati realtà concrete. Un esempio emblematico è NETWOOD, una struttura ludica accessibile progettata dagli studenti per migliorare l’equilibrio e le capacità motorie, successivamente realizzata dall’azienda HOLZHOF SRL e installata a Casa “Sebastiano” nel gennaio 2022 con il supporto del Comitato Provinciale Trentino della Croce Rossa Italiana.
La fiducia e la stima reciproca hanno favorito lo sviluppo di un laboratorio continuo con sfide crescenti nel corso degli anni. Ogni anno, gli studenti trascorrono una giornata a Casa “Sebastiano”, presentano le loro idee progettuali, conoscono il centro e percepiscono in prima persona l’attenzione e la cura con cui il progetto è stato realizzato.
OpenCOmeta: la piattaforma per l’innovazione aperta
Riconoscendo il valore della progettazione collaborativa con la comunità autistica, è nata OpenCOmeta (www.opencometa.com), una piattaforma open-source che raccoglie e condivide progetti dedicati all’autismo.
«La vera utilità di un progetto nella vita delle persone può essere valutata pienamente solo attraverso test effettivi», spiega Federica Caruso. La piattaforma adotta principi di “open design”, permettendo a chiunque di studiare, modificare e prototipare sulla base dei design condivisi sotto licenza Creative Commons. Questo approccio incoraggia l’innovazione collettiva attraverso un ambiente di condivisione continua, aumentando l’inclusività e coinvolgendo le persone nel processo di progettazione.
OpenCOmeta facilita la conoscenza condivisa e sfrutta metodi di prototipazione rapida, rendendo disponibili materiali essenziali e fornendo supporto attraverso una rete di FabLab e partner. Gli utenti interessati possono così realizzare progetti replicabili e accessibili seguendo i principi dell’open design.
“Design & Autism”: un libro per condividere conoscenza
La recente pubblicazione “Design & Autism: An Unconventional Approach to Inclusion through Product Innovation” rappresenta la cristallizzazione di questa esperienza decennale. Il volume, edito da Maggioli Editore nella collana Design&, raccoglie contributi di esperti di diverse discipline, dalla psicologia all’architettura, dal design alla robotica, offrendo una prospettiva multidisciplinare sull’approccio al design per l’autismo.
Come sottolinea Fabrizio Acanfora nella prefazione: «Il valore di questo libro sta nella sua capacità di affrontare queste problematiche non come problemi da risolvere, ma come opportunità per ripensare il design e, di conseguenza, la società stessa».
Il libro documenta l’esperienza del laboratorio COmeta, illustra i progetti sviluppati e offre linee guida per la progettazione inclusiva, proponendosi come risorsa per designer, educatori, caregiver e chiunque sia interessato all’intersezione tra design e autismo.
Un modello replicabile di innovazione sociale
Questa collaborazione dimostra come l’incontro tra il mondo accademico e quello delle organizzazioni sociali possa generare valore condiviso, creando un circolo virtuoso di innovazione di cui beneficiano tutti gli attori coinvolti. Gli studenti acquisiscono competenze progettuali in contesti reali e complessi, le persone con autismo ottengono soluzioni personalizzate per migliorare la loro qualità di vita, e la società nel suo complesso viene sensibilizzata verso un approccio più inclusivo alla diversità.
«La Fondazione Trentina per l’Autismo agisce da sempre in un’ottica di innovazione e contaminazione tra realtà diverse, alla ricerca di ogni opportunità possa contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone con autismo e verso la realizzazione di una società più attenta ai bisogni di ognuno e accessibile per tutti. Questa collaborazione incarna la nostra stessa mission di divulgazione, sensibilizzazione e disseminazione: l’approccio educativo e critico praticato dal laboratorio aiuta a migliorare la qualità di vita delle persone con autismo e dei caregiver in un senso concreto, in risposta a bisogni funzionali ai compiti quotidiani, ma va anche oltre, nutrendo una riflessione che trascende nell’etica e un ampliamento dell’orizzonte di pensiero, della conoscenza e dei processi valoriali orientato all’accettazione e all’inclusione della neurodiversità» dichiara il presidente Giovanni Coletti
Il modello COmeta, con la sua piattaforma OpenCOmeta e la pubblicazione “Design & Autism”, rappresenta un esempio concreto di come il design possa diventare strumento di trasformazione sociale, insegnandoci che la diversità non è un ostacolo, ma una potente risorsa, capace di aiutarci a creare un mondo dove ogni individuo, indipendentemente dalle sue caratteristiche specifiche, abbia l’opportunità di essere se stesso.








