Inaugurata Agricola Predaia Società Benefit, un’innovativa realtà che coniuga imprenditorialità e responsabilità sociale per produrre ortaggi secondo i principi della Permacultura, in virtuosa collaborazione con le ragazze e i ragazzi di Casa “Sebastiano”. Direttamente nei campi coltivati in località Senda a Coredo si è tenuto un momento di incontro e condivisione con i rappresentanti delle istituzioni e la comunità, coinvolti in un progetto che valorizza il territorio e le persone e promuove un’agricoltura ed un’alimentazione sana e sostenibile, a tutela della biodiversità agricola.
Presenti la sindaca di Predaia Giuliana Cova, il commissario della comunità della Val di Non Silvano Dominici ed il presidente Luigi Longhi di Aquila Basket Trento, che da sempre appoggia e collabora ai progetti inclusivi della Fondazione Trentina per l’Autismo Onlus.
«L’Italia è storicamente caratterizzata da un modello agricolo familiare, in cui ogni componente della famiglia tradizionale allargata trovava una mansione utile, magari piccola o secondaria, ma riconosciuta. – ha spiegato il presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, Giovanni Coletti, insignito del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per la realizzazione del primo centro dedicato a ragazze e ragazzi con Disturbi dello Spettro Autistico in Trentino Alto Adige. – I ragazzi di Casa “Sebastiano” si erano già cimentati nella coltivazione dell’orto del centro, con ortaggi e piante aromatiche che finivano poi a cucinare con la grande soddisfazione di poter gustare il risultato finale del loro lavoro!».
L’azienda nasce con un progetto inedito in cui la produzione agricola con le sue attività fa da supporto a percorsi terapeutico-riabilitativi, per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale, con un occhio di riguardo ai risultati di carattere socio-sanitario oltre che ai parametri economici.
«Si valorizzano il territorio e le persone, si promuove un’agricoltura ed un’alimentazione sana e sostenibile, che tutela la biodiversità agricola. È un’opportunità di sviluppo del territorio: per dare nuove prospettive all’insegna dell’inclusione e della sostenibilità, che sia di stimolo ad un’economia circolare, in cui la cura della terra si intreccia con la cura delle persone, capisaldi su cui si sviluppa il nostro progetto di “agricoltura socio sanitaria”, con un pensiero al futuro delle aree periferiche e rurali, anche di montagna» afferma Coletti.
La riduzione del welfare ha dato una prima spinta, poi la pandemia di COVID-19 dell’ultimo anno ha messo in evidenza l’esigenza ormai impellente di ripensare i modelli di sviluppo ponendo al centro i rapporti di prossimità e la sostenibilità. Ecco un esempio virtuoso di welfare innovativo.
Perché l’agricoltura?
Le attività ad essa connessa sono varie e le modalità del processo produttivo permettono la partecipazione attiva delle persone con diversi gradi di difficoltà, i ritmi di produzione sono in armonia con le stagioni e la natura. L’appagamento derivante dal “prendersi cura” di organismi viventi accresce il senso di responsabilità verso gli altri e verso se stessi e collaborare alla produzione di un bene primario facilmente riconoscibile come il cibo offre un’incomparabile soddisfazione a tutti colori che vi partecipano, anche marginalmente.
Il progetto dell’azienda agricola affonda le radici nel concetto di “permacultura”, che abbina i termini ‘agricoltura’ e ‘permanente’, cioè un’agricoltura progettata e pensata in modo da essere sostenibile e durevole e che generi al contempo benefici ambientali, sociali ed economici.
Cos’è la Permacultura?
Bill Mollison, professore universitario australiano insieme al suo studente David Holmgren nel 1974 misero a punto un sistema di agricoltura sostenibile, basata sulla coltivazione consociata di alberi perenni, arbusti, erbacee (legumi e “malerbe”), funghi e tuberi. Ne nacque un metodo pensato per creare ecosistemi, cioè insiemi sinergici di piante e animali, in relazione con gli insediamenti umani, che danno come risultato un ambiente produttivo equilibrato, sostenibile nel tempo, estetico e con bassi costi di manutenzione.
La Permacultura è dunque un processo di progettazione di ecosistemi produttivi che hanno la biodiversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali, in cui integrare armoniosamente l’uomo con l’ambiente ed i suoi elementi. L’obiettivo è progettare insediamenti duraturi (ecco il perché di “permanente”), il più possibile simili ad ecosistemi naturali, tramite il riconoscimento, l’utilizzo e l’armonizzazione delle componenti del paesaggio (morfologia, clima, terreno, acqua, vegetazione, animali), sviluppando rapporti di sostegno reciproco tra gli elementi dell’ambiente e i bisogni delle persone, basandosi su uno stile di vita “non predatore” e “non parassitario”.